La frutta di Martorana è un tipico dolce siciliano, famoso nel mondo perché la sua preparazione e confezionamento prevede, nella forma e nell’aspetto alla fine del processo di preparazione, la perfetta imitazione o riproduzione di frutta e talvolta ortaggi o pesci. Internamente è simile al marzapane ma notevolmente più dolce e saporito. La base della sua ricetta è esclusivamente la farina di mandorle e zucchero.
Le discusse e chiacchierate suore della Martorana (costruirono una strada sotterranea che poi spuntava lunga la via principale di Palermo per rimanere in contatto con la vita mondana della città) sono note per avere inventato una delle specialità dolciarie più famose di Palermo: la pasta Riali (reale), di mennule (di mandorla) o più comunemente chiamata, appunto, Pasta di Martorana.
La leggenda vuole che all’interno del monastero le suore avessero creato uno dei giardini più belli della città e un’orto con buonissimi ortaggi. Il vescovo, incuriosito, decise di andarlo a visitare approfittando del suo status. La visita, però, fu in pieno inverno, quando gli alberi erano spogli e l’orto non dava molti ortaggi. Le monache allora decisero di creare dei frutti colorati con la pasta di mandorla per addobbare gli alberi spogli e creare degli ortaggi per abbellire l’orto. In questo modo è nata la frutta martorana (dal nome della fondatrice del convento), con coloratissimi mandarini, arance, melograni, limoni, zucche, carciofi.
Questo dolce ebbe talmente tanto successo che superò le mura del convento fino ad arrivare alla corte del re, diventando così, in quel momento, “pasta Riali” (pasta reale). Era un tipico e originale dolciume consumato durante la commemorazione dei defunti e per il Natale, anche se oggi è reperibile in ogni stagione, ed è considerata una vera e gustosa opera d’arte della pasticceria siciliana.
Tradizionalmente, la frutta martorana viene consumata soprattutto a Capodanno poiché viene associata all’idea di opulenza e ricchezza, come portafortuna per il nuovo anno che sta arrivando!
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